Il delicato equilibrio tra turismo e reti di impollinazione delle dune costiere

L’integrità degli ecosistemi e la loro capacità di resistere ai futuri cambiamenti ambientali in tutto il mondo sono minacciati dal disturbo causato dall’essere umano. Le dune costiere, tra cui spiagge, cordoni dunali
e aree umidi interdunali, sono considerate tra gli ecosistemi globalmente più minacciati. L’intensa concentrazione di attività umane e il turismo di massa stanno portando alla perdita e alla frammentazione delle dune costiere.

 

Oltre a ciò, il turismo di massa è anche considerato uno dei fattori più importanti nel minacciare l’integrità delle ultime aree naturali. Infatti, gli effetti del disturbo umano sono stati ampiamente riconosciuti nei cambiamenti locali nella ricchezza delle specie, con piante e insetti terrestri che rappresentano i gruppi di organismi più colpiti. Per prevenire il degrado delle aree naturali, è indispensabile comprendere se, e in quali condizioni, è possibile consentire il turismo.

 

Negli ecosistemi delle dune costiere, l’impollinazione mediata dagli animali ha una marcata influenza sulla dinamica e sulla diversità delle comunità vegetali. Inoltre, le dune costiere sono un hotspot per un certo numero di specie impollinatrici altamente specializzate per gli habitat dunali (in particolare gli imenotteri), molte delle quali trovano nei sedimenti sabbiosi un substrato adatto per la nidificazione.

Comprendere la relazione tra specie di due diversi livelli trofici, che si influenzano reciprocamente, è di grande importanza per la conservazione delle loro popolazioni e per il mantenimento della resilienza degli ecosistemi nel tempo.
Al giorno d’oggi, il processo dell’impollinazione è sempre più minacciato dall’estinzione indotta dall’uomo di specie vegetali ed animali a causa degli stessi fattori che minacciano la conservazione degli ecosistemi delle dune costiere: il cambiamento nell’uso del suolo, la perdita e frammentazione degli habitat e le invasioni di piante e animali non autoctoni.

 

Le reti di impollinazione rappresentano la struttura della comunità ecologica e descrivono le interazioni tra le specie, offrendo l’opportunità di una valutazione olistica della struttura e del funzionamento dell’ecosistema.

 

Il Dott. Edy Fantinato dell’Università di Venezia Cà Foscari, partner coordinatore del progetto Life Redune, ha affrontato la questione della valutazione dell’impatto del turismo sulla struttura e sulla resilienza delle reti di impollinazione negli ecosistemi costieri (1). Lo studio è stato condotto sulla costa del Nord Adriatico, in sette siti di campionamento liberamente accessibili ai turisti e con diversi livelli di pressione turistica: tre a Vallevecchia, due alla Laguna del Mort e due alla Penisola del Cavallino.

Sono state registrate e analizzate le interazioni di impollinazione in correlazione con i descrittori del disturbo umani lungo transetti dal mare verso l’entroterra. Complessivamente, sono state registrate 1173 interazioni tra 29 specie vegetali e 173 specie di impollinatori e sono state misurate tre variabili tra i descrittori più informativi del disturbo umano sugli ecosistemi delle dune costiere: densità dei percorsi, connettività gamma dei tipi di copertura del suolo intercettati da ciascun transetto in base alla mappa dettagliata dell’habitat (prodotta nell’ambito del progetto Life Redune) e la relativa abbondanza di esposizioni floreali aliene .

 

Lo studio ha rivelato che oltre alla ricchezza delle specie, il disturbo umano influenza anche la struttura e la resilienza delle reti di impollinazione delle dune costiere.

 

Concentrandosi sulle interazioni per l’impollinazione, lo studio ha dimostrato che un intenso disturbo umano può influenzare in modo significativo sia la struttura che il funzionamento degli ecosistemi delle dune costiere, provocando l’estinzione locale delle specie vegetali e di impollinatori e semplificando le reti di impollinazione.

 

Tuttavia, i risultati indicano che un moderato disturbo umano potrebbe avere effetti positivi sulle reti di impollinazione delle dune costiere. Un moderato livello di disturbo umano è stato positivamente correlato alla ricchezza di specie vegetali e di specie di impollinatori. Questo risultato non deve sorprendere, poiché non è il disturbo umano in sé ad essere positivo, bensì l’effetto di ringiovanimento
che potrebbe avere sulle comunità locali. Infatti, un disturbo moderato potrebbe contribuire ad aumentare la diversificazione dei micro-siti e a creare habitat adatti per gli impollinatori che nidificano nel terreno.
Oltre alla ricchezza di specie, anche la resilienza delle reti di impollinazione si è rivelata massima in corrispondenza di un disturbo moderato.

 

In conclusione, emergono prove che un moderato disturbo e la conservazione a lungo termine delle reti di impollinazione delle dune costiere possono coesistere.

 

Tuttavia, al fine di raggiungere questo obiettivo, il turismo dovrebbe essere regolato e l’accesso dei visitatori ai siti costieri gestito, in modo da impedire che il disturbo umano possa compromettere sia la struttura che la funzionalità degli ecosistemi delle dune costiere.